Settembre non ti temo: piccole abitudini per grandi ripartenze 18 Settembre 2025

Settembre è un mese intenso che porta con sé la voglia del nuovo inizio, ma la solita routine rischia di impossessarsi dei buoni propositi. Come fare per non farsi travolgere dalla frenesia e coltivare piccole azioni quotidiane che alla lunga trasformano la nostra vita? Con 5 accorgimenti a-to-mi-ci!

articolo formativo a cura di Giorgia Carloni - Consulente Percorsi d’impresa @Piano C

Settembre è un po’ come un Capodanno silenzioso: un momento carico di aspettative ma anche della fatica di rimettersi in carreggiata. Da una parte l’entusiasmo dei nuovi inizi, dall’altra la routine che ci risucchia con la sua lista infinita di impegni, compresi quelli che avevamo parcheggiato con il classico “lo faccio a settembre”. Il rischio lo conosciamo: che i buoni propositi coltivati al caldo dell’estate vengano spazzati via nella frenesia della ripartenza.

Il fatto è che il solo armarsi di una buona dose di motivazione, forza di volontà e persino di obiettivi ambiziosi non è il modo più efficace per affrontare questo nuovo inizio e, in generale, per rendere concreti e duraturi i cambiamenti desiderati. È invece soprattutto una questione di instaurare abitudini. Lo spiega bene James Clear nel suo bel libro Atomic Habits: più che le grandi rivoluzioni, a fare la differenza sul lungo periodo sono le piccole azioni quotidiane che, sommate, trasformano la nostra vita.

E dunque, come sfruttare lo straordinario potere delle abitudini per affrontare settembre con più leggerezza e costruire basi solide per il nuovo anno – perché sì, settembre rimane per sempre l’inizio della scuola, o no 🙂 ?

Ecco 5 suggerimenti per costruire abitudini efficaci e durature.

1. Piccoli passi, grandi risultati

Una delle idee più potenti di Atomic Habits è quella dei miglioramenti dell’1%. Non basta avere un obiettivo grandioso e non serve rivoluzionare la propria vita dall’oggi al domani. Quel che serve per coltivare il cambiamento desiderato in maniera efficace e duratura è migliorare un dettaglio minuscolo ogni giorno.

Qualche spunto per settembre? Cominciare a fare 5 minuti di stretching al mattino appena alzati oppure leggere due pagine di quel libro che aspetta sul comodino da mesi invece di puntare a dedicarci un’ora intera che non riusciamo mai a trovare.

Quelle che sembrano azioni talmente piccole da essere insignificanti, sono quelle che nel tempo costruiscono risultati tangibili. Potremmo cominciare facendo ogni giorno il giro dell’isolato con una camminata veloce e ritrovarci a correre una maratona, senza necessariamente averlo pianificato dall’inizio.

2. L’ambiente conta più della motivazione

Ecco un concetto tanto semplice quanto trasformativo: l’ambiente conta più della forza di volontà. Non serve essere super motivati se il nostro contesto rema contro. Clear sostiene con forza l’importanza di rendere evidenti le abitudini che si vogliono adottare e invisibili quelle che si vogliono evitare o abbandonare.

Spunti pratici per settembre: Vuoi cominciare a fare attività fisica? Prepara la borsa da palestra o le scarpe da corsa la sera prima vicino alla porta. Vuoi leggere di più la sera? Lascia un libro sul cuscino o accanto al letto e il telefono fuori dalla stanza.

Piccoli accorgimenti ambientali che riducono lo sforzo mentale di adottare o meno un comportamento e che ci aiutano a “guidare in discesa” invece che arrancare in salita.

3. Il potere delle abitudini collegate

Un trucco molto utile per costruire nuove routine è quella di associare una nuova abitudine che si vuole adottare ad una già consolidata.

Per esempio:
Dopo aver fatto il caffè al mattino, scrivo tre cose per cui sono grata.
Dopo aver chiuso il computer, faccio una passeggiata di dieci minuti.
Dopo aver portato i bimbi a scuola, ascolto un podcast sulla via del lavoro.

Possiamo sfruttare questa tecnica per rimettere ordine nella giornata e arricchirla di nuove abitudini positive, senza stravolgerla. Basta “attaccare” una piccola azione a un gesto che già facciamo in automatico.

4. Identità prima dei risultati

Spesso ci fissiamo su obiettivi che rispondono alla domanda: “cosa voglio/non voglio fare?” come “perdere 5 chili”, “correre 10 km” o “leggere 20 libri l’anno”. Ma quanto più potente sarebbe se partissimo invece dalla domanda: chi voglio essere?

Piuttosto che “voglio andare a correre” o “voglio dimagrire”, “sono una persona che si prende cura del proprio corpo”. Piuttosto che “voglio leggere di più”, “sono una persona curiosa che ama imparare”. Piuttosto che “voglio organizzarmi meglio”, “sono una persona affidabile che mantiene gli impegni”.

Queste riformulazioni parlano alla nostra identità, all’immagine che abbiamo e vogliamo avere di noi. Una nuova prospettiva che cambia tutto. Quando un’abitudine è collegata alla nostra identità, smette di essere un’arida lista di compiti da spuntare, ma un modo di incarnare e confermare a noi stesse chi siamo davvero.

5. Le cadute fanno parte del gioco

Settembre è un mese intenso e non sempre filerà tutto liscio. Può capitare di saltare un allenamento, di rimandare una scadenza o di sentirsi sopraffatti. Non è la fine del mondo. L’importante è non mollare del tutto.

Clear suggerisce una regola semplice: “Non saltare due volte di fila”. Se oggi ho mancato la mia routine, domani la riprendo. Questo approccio ci libera dal perfezionismo e ci aiuta a costruire resilienza, senza intaccare l’efficacia del processo di radicamento del nuovo automatismo che stiamo creando con le abitudini.

Piccole grandi abitudini che fanno la differenza

L’adozione di piccole abitudini può portarci più lontano di quanto possiamo immaginare e ci permettono di farlo “al risparmio”. Perché un’abitudine positiva che si consolida è come un pilota automatico che lavora per noi, aiutandoci ad andare nella direzione desiderata, con minore sforzo mentale e senza richiedere motivazione o forza di volontà straordinaria. Semplicemente coltivando costanza e cura, attenzione al processo più che al risultato da raggiungere. Non servono stravolgimenti, basta iniziare da qualcosa di semplice e possibile. Un passo alla volta. Un gesto quotidiano. Un ambiente che ci sostiene.

L’invito per questo settembre è chiederti: qual è il mio 1% di miglioramento oggi? La risposta, per quanto piccola, può fare una straordinaria differenza.

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