
Piano C e Festival delle Lettere: Lettera a una donna per combattere gli stereotipi 24 Luglio 2025
Piano C e il Festival delle Lettere hanno unito le forze per dare voce a nuove narrazioni femminili. Tra lettere contro gli stereotipi, un reading sull’empowerment e due workshop dedicati a storytelling e sorellanza, la scrittura è diventata spazio di cambiamento.
La XIX edizione del Festival delle Lettere ha come tema “Lettera a una donna”: è così che la collaborazione tra Piano C e il Festival delle Lettere nasce dall’incontro tra due realtà che credono nel racconto come strumento di cambiamento sociale.
Insieme abbiamo dato vita a una categoria speciale del concorso dedicata a una tematica forte e necessaria per raccontare e decostruire gli stereotipi di genere attraverso la scrittura epistolare.
Lettera a una donna: scrivere per abbattere gli stereotipi
La categoria speciale Piano C ha raccolto testi intensi e autentici, provenienti da donne della community di Piano C che hanno scelto di affrontare gli stereotipi con sincerità e coraggio, raccontando le loro esperienze di riprogettazione professionale. Le lettere selezionate sono diventate così testimonianze potenti di quanto la narrazione possa essere uno spazio di liberazione e consapevolezza.
Il percorso si è concretizzato in un evento di premiazione emozionante e intenso, durante il quale le lettere più significative sono state lette dal vivo.
Nella splendida cornice di Casa Shuster a Milano, sabato 21 giugno si è tenuto l’evento di reading e premiazione Le Migliori Lettere. Corinna Grandi ha presentato le lettere vincitrici della XIX edizione del concorso interpretate da tre ospiti d’eccezione: Amanda Sandrelli, Cinzia Spanò e Alice Mangione, accompagnate durante le loro interpretazioni da Sara Calvanelli alla fisarmonica.
Per la categoria Lettera a una donna – Piano C è stata premiata Mariacristina Coppeto, giornalista e partecipante dell’ultima edizione del corso Data Interpreter. Nella sua lettera Mariacristina si rivolge alla figlia di 8 anni immaginandola grande: ripercorre il suo percorso professionale auspicando per la figlia un futuro in cui sia libera di scegliere chi essere.
“Io faccio parte di quella generazione di donne che ha dovuto inventarsi un piano C. Il piano A era quello del “segui la strada tracciata”. Il B ci ha messe davanti ai muri: troppo mamme, troppo emotive, troppo ambiziose. Allora ci siamo fermate, osservate, rialzate. Così, abbiamo tirato fuori il piano C come si fa con una vecchia ricetta di famiglia, con quello che avevamo in casa e tanta voglia di farcela lo stesso. È stato così che ho ricominciato. Formandomi, sbagliando, scrivendo, cucinando idee a volte migliori delle mie polpette, ma non sempre. Davanti, una nuova strada, una riprogettazione del lavoro e della vita in cui il talento non chiede permesso e la cura non è debolezza, ma risorsa. Senza manuale d’istruzioni, ma con tanto spirito di sopravvivenza.”
Un momento di condivisione collettiva che ha dato voce a storie personali capaci di parlare a tutte e tutti. La scrittura si è trasformata in relazione, confronto e riflessione condivisa.

Il reading del 10 luglio dedicato all’empowerment femminile
Il 10 luglio, Piano C ha organizzato un reading speciale all’interno del Festival delle Lettere, nello spazio Cisterne a la Fabbrica del Vapore, interamente dedicato al tema dell’empowerment femminile.

A condurre la serata Paola Piacentini che oltre a presentare il reading ha intervistato Giulia Riva, giornalista e atleta paralimpica. A leggere le lettere della categoria Piano C di Alice Canonne, Adriana Andresini e Mariacristina Coppeto sono state le attrici Alice Redini e Marina Senesi.
Sul palco si sono susseguiti i racconti di Cinzia Di Michele, Fiorella Annunziata, Ilaria Serina e Michela Gualtieri, professioniste della community di Piano C: ciascuna di loro ha condiviso un pezzo della propria storia professionale.
“Le parole delle autrici sono diventate così voce, presenza, potenza. – racconta Vanesa Pelizza direttrice generale di Piano C che ha rappresentato l’associazione durante la serata – Un incontro che ha unito pubblico e autrici in un momento corale di ispirazione, ascolto e riconoscimento reciproco.”
Due workshop per scrivere e creare connessioni
A corredo della collaborazione, Piano C ha proposto due workshop esperienziali pensati per attivare competenze e connessioni:

“Storie a carte scoperte” il laboratorio di Storytelling professionale condotto da Fabiola Noris, ha offerto strumenti di storytelling utili per costruire una narrazione efficace di sé e del proprio percorso utilizzando come strumento di lavoro introspettivo il Tarocco di Marsiglia.

“Connessioni di sorellanza: potere, supporto e networking”, guidato da Cristina Coppellotti, è stato un laboratorio emotivo e relazionale dedicato alla sorellanza. Un incontro per costruire reti di supporto autentiche tra donne, rafforzare il proprio empowerment e creare connessioni strategiche basate su valori comuni.
Scrittura, sorellanza ed empowerment: un cambiamento che parte dalle parole
Con questa collaborazione tra Piano C e il Festival delle Lettere vogliamo ribadire che le parole hanno il potere di trasformare il mondo. Quando sono condivise, ascoltate e valorizzate, possono aprire strade nuove, combattere i pregiudizi, rafforzare l’empowerment e costruire relazioni più solidali.
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