Uno stereotipo non è per sempre 12 Aprile 2023

Gli stereotipi sono delle scorciatoie che la nostra mente mette in atto per semplificare la realtà che ci circonda. Ma spesso anziché aiutarci, gli stereotipi ci limitano, richiudendoci in gabbie di cristallo. Come fare per liberarsene?

a cura di Sofia Borri

Gli stereotipi sono intorno a noi, in mezzo a noi. Spesso non ci rendiamo nemmeno conto della loro presenza eppure sono come catene invisibili che ci limitano e ci trattengono dal vivere a pieno la nostra libertà. Nel lavoro, nella vita familiare, nelle relazioni sociali.

Cos’è uno stereotipo?

Il termine stereotipo proviene dall’ambiente tipografico che verso la fine del Settecento lo introdusse per indicare la riproduzione di immagini a stampa attraverso forme fisse, dal greco stereòs = rigido e tùpos = impronta. L’introduzione nelle scienze sociali risale all’inizio del ‘900 quando venne utilizzato per spiegare come gli essere umani costruiscono la conoscenza della realtà esterna.

La mente umana infatti non è in grado di comprendere e trattare l’infinita varietà di sfumature e l’estrema complessità con le quali il mondo si presenta ai nostri occhi. Gli stereotipi vengono in nostro soccorso come scorciatoie mentali che ci aiutano a comprendere la realtà, a elaborare molti dati in poco tempo e a prendere in fretta delle decisioni di fronte a scenari sempre più complessi.

Gli stereotipi limitano la nostra libertà

Quando gli stereotipi smettono di essere un’utile scorciatoia che ci fa comprendere il mondo e prendere decisioni efficaci in tempi brevi e diventano un limite alla nostra libertà?

Lo stereotipo tende a rimanere invariato nel tempo e il nostro cervello è portato a ignorare nuove informazioni che lo contraddicono. Quando la realtà intorno a noi cambia, lo stereotipo può diventare una gabbia rigida che ci impedisce di osservare, comprendere e scoprire nuovi orizzonti.

Uno stereotipo diventa una gabbia quando genera infelicità, quando ci fa prendere decisioni non in linea con i nostri desideri, quando ci impedisce di scegliere liberamente.

Tutti e tutte abbiamo interiorizzato stereotipi che ci condizionano quando guardiamo la realtà, nessuno è libero da stereotipi. In particolare gli stereotipi di genere sono profondamente radicati nella nostra cultura, nell’educazione, in ambiente lavorativo – con Cristina Coppellotti abbiamo affrontato gli stereotipi legati alla maternità – nei modelli familiari, nella letteratura e nel cinema. Pensare di esserne estranei è il modo migliore per non riuscire a scardinarli.

3 consigli per scardinare gli stereotipi

Come capire quando uno stereotipo diventa una gabbia? Ci sono tre azioni che puoi mettere in campo fin da subito per smontare uno a uno gli stereotipi che ti circondano.

#1 Sii consapevole

Non fermarti al “si è sempre fatto così” o “tutti pensano così” e soprattutto non negare o sminuire la parola di chi si dice vittima di uno stereotipo.

Gli stereotipi di genere e il sessismo inibiscono, intimidiscono e dissuadono le persone – soprattutto le donne – dal far sentire la propria voce, dal difendere i propri diritti e dal fare scelte libere in campo personale e professionale.

Non dobbiamo avere paura di scoprire che noi per prime agiamo questi stereotipi, non è una colpa, ma il risultato di condizionamenti che hanno radici lontane. Rendersene conto è il primo passo.

#2 Allenati a riconoscere gli stereotipi

Il passaggio successivo è provare a capire da dove nascono gli stereotipi, imparare a riconoscerli quando li incontriamo e non avere paura di nominarli. Osservare in che cosa ci condizionano e condizionano le persone intorno a noi.

Si tratta di allenare lo sguardo: ti assicuro che quando si inizia a notarli, non si riesce più a tornare indietro. La consapevolezza e l’autoanalisi sono esercizi faticosi ma danno grande libertà.

#3 Mettiti in discussione

Il terzo passo richiede un po’ più di coraggio, ma è quello che può fare davvero la differenza nel cambiare le cose.

Confrontarci sulla fatica che facciamo a riconoscere gli stereotipi e a scardinarli, socializzare e parlarne senza paura di metterci in discussione noi per prime. Trovare alleati e alleate per costruire un modo libero dai loro condizionamenti.

A proposito di stereotipi: le discriminazioni di genere

Spesso quando pensiamo alle discriminazioni di genere pensiamo a episodi particolarmente odiosi e violenti, che magari finiscono sui giornali suscitando in noi, giustamente, grande indignazione.

Facciamo più fatica invece a riconoscere tantissimi piccoli e quotidiani stereotipi che agiamo senza quasi rendercene conto.

Facciamo più fatica perché in fondo ci sembrano innocui, perché farli notare crea disagio, perché magari li esprime qualcuno a cui vogliamo bene o che stimiamo, perché non vogliamo passare per quelle che vedono discriminazioni dappertutto e non sanno farsi una risata.

Eppure certi stereotipi sono quotidiani e persistenti.

  • Il giudizio estetico costante sulle donne, il loro corpo e il loro abbigliamento;
  • il sessismo derubricato sempre come goliardia;
  • la mistificazione della maternità che ci vuole tutte o wonder woman bioniche o felici del sacrificio quotidiano;
  • la svalutazione degli uomini incapaci di prendersi cura di qualcuno, comparse secondarie della vita familiare;
  • le donne senza figli per forza incomplete, infelici e insoddisfatte;
  • la libertà sessuale di una donna sempre oggetto delle opinioni altrui;
  • l’ambizione di una donna sinonimo di aggressività e prepotenza;
  • il doppio standard nel guardare all’invecchiamento delle donne e degli uomini.

E potremmo aggiungerne molto altri.

Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che spesso siamo noi donne per prime ad alimentare questi stereotipi e che ingabbiando la vita delle altre limitiamo anche la nostra libertà.

Scardinare gli stereotipi: si può e si deve fare

Scardinare e superare gli stereotipi deve essere un’azione quotidiana, naturale, continua. Deve essere uno spazio di cambiamento individuale e insieme collettivo che ci prendiamo senza paura del giudizio di chi si sente minacciato, ma nella convinzione che lo stiamo facendo anche per loro.

Possiamo tutte e tutti dare il nostro contributo a questa battaglia di libertà. Non tiriamoci indietro, ci aspetta un mondo più giusto. Ce lo meritiamo.