Altolà ai cuscinetti linguistici 12 Ottobre 2023

Le parole creano incantesimi, danno vita a pensieri, costruiscono il tuo mondo e la tua realtà. Ecco perché scegliere con cura le parole per raccontarti è fondamentale per determinarti, riconoscere il tuo valore e costruire la tua identità, anche professionale. Il primo passo? Evitare i cuscinetti linguistici.

a cura di Valeria Barani

I cuscinetti linguistici sono radicati nel nostro modo di parlare, celati sotto le mentite spoglie della buona educazione, in verità altro non fanno che indebolirci mentre escono dalla nostra bocca.

Scusami se ti disturbo, magari è una domanda stupida, non voglio rubarti altro tempo.

A tutti capita di utilizzare queste frasi come fossero semplici intercalari, ma alle donne capita 4 volte di più rispetto agli uomini. Una tendenza inconscia all’autosabotazione, una minor sicurezza nell’esporsi, poca fiducia nelle proprie capacità, ed ecco, il cuscinetto linguistico è servito.

Spesso vengono come captatio benevolentiae, quando ci si sente inadeguate al contesto, come per accattivarsi la simpatia dell’interlocutore, ottenere un atteggiamento benevolo o condiscendente, abbassare le aspettative.

Il problema è che spesso si abbassano fin troppo, squalificando non solo la posizione espressa, ma anche se stesse.

Cuscinetti linguisitici: come riconoscerli

Judit Baxter, docente e sociolinguista all’università di Cambridge ha studiato i cuscinetti linguistici a fondo. Sono forme di linguaggio utilizzate per ridurre l’impatto di un’affermazione o per attenuare il tono di una conversazione: possono essere utilizzati per evitare di ferire i sentimenti degli altri, per evitare conflitti o per mantenere una buona immagine sociale.

In concreto si tratta di parole, espressioni, mezze frasi che usiamo proprio come un “cuscinetto” per ammortizzare le nostre idee, opinioni; per prendere tempo, per mettere le mani avanti, per tutelarci da possibili obiezioni.

Qualche esempio?

• Non sono certo un’esperta…

• Volevo solo dire che…

• Magari può esserti utile…

• Secondo me…

• Scusa se mi permetto…

• Scusi, magari è una domanda stupida…

• Sono proprio una cretina quando…

• Provo a spiegarmi…

Quante di queste utilizzi o fanno parte del tuo lessico? Da oggi, siamo certe che ne utilizzerai sempre meno!

Cuscinetti linguistici: è una questione di genere?

Spoiler: no.

Sì, è vero, secondo gli studi della Baxter le donne ricorrono ai cuscinetti linguistici ben 4 volte di più rispetto agli uomini.

La ragione è sicuramente culturale prima che linguistica e affonda le radici nella minor self-confidence delle donne. Il processo di formazione della fiducia in sé è influenzato dai ruoli di genere e dagli stereotipi di genere che hanno un impatto diverso su uomini e donne.

Ne risulta che le donne sono meno sicure del valore delle loro opinioni, si sentono meno legittimate a esprime apertamente il loro punto di vista e celano questa insicurezza appoggiandosi ai cuscinetti linguistici.

Del resto siamo imbevuti da secoli di patriarcato, non è difficile spiegarne le ragioni. C’è da sottolineare però che l’effetto prodotto dai cuscinetti linguistici sulla comunicazione è lo stesso quando a usarli sono gli uomini. Non è solo una questione di lessico femminile, tuttalpiù di maggiore frequenza con cui le donne li usano rispetto agli uomini.

Basta con le scuse!

Uno dei cuscinetti linguistici più diffusi è scusarsi a priori. A voce, nelle email oppure nelle comunicazioni professionali.

Scusa se ti scrivo ma volevo solo chiederti…

Scusa se ti disturbo…

Scusa mi diresti…

I cuscinetti linguistici, in generale, indeboliscono la nostra comunicazione, sono squalifiche transazionali rivolte a noi stesse e a ciò che stiamo dicendo che non fanno altro che predisporre l’interlocutore a un ascolto condizionato.

Per esempio, perché dovrei dare rilevanza a quello che stai dicendo se tu stessa credi di non essere un’esperta oppure di fare una domanda stupida?

Per evitare l’uso eccessivo di squalifiche transazionali verso di sé, è importante sviluppare un’immagine positiva di sé stesse e delle proprie competenze.

Inoltre, è importante essere consapevoli dell’uso di queste squalifiche e cercare di sostituirle con un linguaggio più positivo e assertivo.

L’uso eccessivo di scuse può far sembrare che siamo insicure o poco preparate, anche se non è necessariamente vero.

Inoltre, l’uso frequente di scuse può far sembrare che stiamo cercando di evitare la responsabilità o di minimizzare l’importanza del nostro lavoro.

Invece di scusarsi a priori, è meglio essere chiare e dirette nella comunicazione, fornendo le informazioni necessarie e rispondendo alle domande in modo completo e preciso.

Se si commette un errore o si verifica un imprevisto, è meglio ammetterlo apertamente e trovare una soluzione per risolvere il problema, anziché scusarsi ripetutamente.

In sintesi, l’uso eccessivo di scuse può far sembrare meno professionali e competenti, mentre una comunicazione chiara e diretta aumentare la percezione della nostra affidabilità e competenza.

Si può (e si deve) essere cortesi e gentili, senza eccedere inutilmente. Basta scusarsi per ogni cosa.

Ancora una volta voglio sottolineare che parlo al femminile perché, spesso, è una tendenza più comune tra le donne ma un eccesso di scuse avrebbe le stesse ripercussioni anche sugli uomini. Ancora una volta non è una mera questione di genere ma più una questione di frequenza di utilizzo.

Come riconoscere i cuscinetti linguistici ed evitarne l’utilizzo

#1 Allena la consapevolezza.

Ora che sai quali sono e come funzionano mettiti in ascolto delle parole che utilizzi per comunicare e renditi conto di quanto i cuscinetti linguistici facciano parte del tuo modo di parlare.

#2 Limita l’utilizzo.

Scoprire l’esistenza di cosa siano i cuscinetti linguistici, quali siano, e quanto squalifichino chi li usa è già sufficiente a creare un primo campanello mentale, una sorta di filtro interno che ne limita l’utilizzo.

#3 Raccontati con la giusta assertività.

Smettere di utilizzare i cuscinetti linguistici significa fare un balzo in avanti nel trasmettere la tua storia, il tuo talento e il tuo valore senza depotenziarlo (e senza chiedere scusa perché sei brava!), senza avere paura e senza avere paura di risultare arrogante.

Dai voce al tuo essere unica

“Sii impeccabile con la parola”

Questo è il primo dei quattro insegnamenti raccolti da Don Miguel Ruiz nel suo libro I quattro accordi – Guida pratica alla libertà personale.

La parola è una forza, può guidarci verso il successo e l’abbondanza, eliminare la paura e guidarci verso la libertà personale. Impeccabile con la parola significa proprio non utilizzare cattive parole contro se stesse e i cuscinetti linguistici, sebbene all’apparenza non siano parolacce, non fanno altro che diminuire il valore percepito della persona che le pronuncia.

Nei nostri corsi e percorsi di empowerment aiutiamo le partecipanti a prendere piena consapevolezza delle proprie competenze, spesso date per scontate, o valutate con troppa poca indulgenza. Se vuoi iniziare a raccontarti con le parole giuste, puoi iniziare con il nostro corso on demand dedicato proprio allo storytelling: dai voce al tuo essere unica!

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