Che storia! Paola Nosari 16 Aprile 2023

Le signore non parlano di soldi? Paola Nosari, Money mentor, non solo ne parla ma lo fa con il cuore, unendo pragmaticità e concretezza all’empatia. Perché gestire il proprio bilancio economico è un vero e proprio atto di cura per realizzare la propria libertà economica.

a cura di Fabiola Noris

Paola Nosari è la consulente che non ti aspetti ma che vorresti avere: accogliente, empatica, delicata, con le parole giuste, scelte con pacatezza e precisione. Occhi azzurri limpidi che racchiudono un mare cristallino di esperienze che l’hanno resa la donna forte che è oggi. Non c’è spazio per le chiacchiere: Paola ha creato la sua attività con costanza e impegno. E sì, anche con un po’ di fatica.

Oggi Paola è Money mentor e Business strategist: si occupa di analisi di gestione economica, ottimizzazione e gestione del denaro e ampliamento delle attività della sua clientela. In parole semplici, aiuta i suoi clienti a guadagnare di più.
Ma per arrivare a fare questo ha dovuto unire un po’ di puntini.

La matematica non fa per me

Sembra un paradosso eppure Paola era convinta di non essere portata per la matematica, tant’è che all’università sceglie la facoltà di Lettere e Filosofia. Rimandata in chimica e fisica, zoppicante in matematica, l’ambito umanistico era quello che più la attirava. La passione per i numeri è arrivata molto dopo. E come spesso accade da una necessità ne è nata una splendida opportunità.

In seguito alla separazione dal marito ha infatti dovuto riorganizzare i propri ritmi lavorativi: la priorità era trovare un lavoro vicino a casa che le permettesse di gestire i figli in maniera più agevole. È così che si inserisce all’interno di una nuova realtà lavorativa che le richiede di utilizzare dei sistemi che hanno a che fare con la matematica: da un “semplice” excel fino ad analisi commerciali, contratti e negoziazioni.

“Ho scoperto che mi divertiva molto, era una sfida che mi provocava entusiasmo non frustrazione.
E questa cosa mi ha permesso di appassionarmi.”

Ed è in questa azienda che Paola fa carriera e rimane per 15 anni.

Da dipendente a Money mentor: un passaggio ponderato

Nessun cambio repentino, nessun salto nel vuoto: Paola, madre single di 2 figli, non se lo poteva permettere.

Però la miccia che ha innescato il cambiamento, quella sì, che è stata improvvisa. Nel 2014, l’azienda viene acquisita con conseguente riorganizzazione: un venerdì sera, 700 dipendenti vengono avvisati che il lunedì non sarebbero dovuti rientrare al lavoro. Per loro iniziava la cassaintegrazione.

Una notizia che seppur non coinvolga direttamente Paola la turba: tra quelle persone ci sono le sue amicizie, relazioni strette negli anni, e il vederle essere costrette a ripensare la propria vita, da un giorno all’altro, la sconvolge.

Il vecchio contratto a tempo indeterminato non era più una solida certezza.

“Per quanto quel lavoro mi piacesse sapevo che non era quello per cui ero nata. Mi ero adattata, pur traendone soddisfazione e gratificazione, ma l’avevo fatto per necessità: conciliare la vita di mamma single e il bisogno di portare a casa uno stipendio sicuro.

Incertezza per incertezza nasce in Paola il pensiero del cambiamento. Decide così di iscriversi a un master in coaching che le permetta di approfondire gli ambiti che più le interessano tra cui la psicologia. Nel frattempo continua a lavorare ma, una volta terminato il master, quello che era un pensiero diventa un progetto: lavorare come libera professionista.

Concorda con l’azienda un downshifting, un passaggio graduale attraverso un demansionamento. Non avrebbe più lavorato in sede ma in un punto vendita a tre km di casa con un ruolo di addetta vendita.

Per Paola si tratta di un’esperienza sfidante, sia dal punto di vista fisico che mentale.

“Dopo 25 anni di scrivania passare a un ruolo operativo mi ha fatto smantellare molte convinzioni che avevo su di me.”

Il Business Plan: la sua bussola d’oro

Il 2016 è l’anno in cui apre partita iva. Il part time le consente di portare a casa uno stipendio che seppur diverso rispetto al precedente è sicuro e, nel frattempo, può dedicarsi al suo progetto lavorativo di coaching.

Redige così il suo primo piano di business, insieme a Francesca Marano, founder di C+B. Lavorando a questo documento Paola capisce la direzione precisa in cui far muovere la sua attività.

L’idea iniziale era proporre un coaching con un’impronta umanistica. Ragionando sulla pianificazione di business, invece si è resa conto che, unendo le competenze del lavoro precedente a quelle acquisite durante il master in coaching, la sua proposta di valore era molto più precisa e affinata.

Ecco che, partendo dal coaching sul denaro, arriva a definire la professione di Money mentor e Business strategist, un’attività di sostegno alla pianificazione e allo sviluppo del business per chi ha una partita iva o lavora in proprio.

Per circa un anno e mezzo porta avanti entrambe le attività fino a quando le richieste di consulenza superano il tempo che ha a disposizione e decide così di proseguire solo con la libera professione.

I sacrifici e i figli

Nel lavoro che fa oggi c’è molto della sua storia personale, la voglia di realizzarsi e autodeterminarsi. La scelta di cambiare è avvenuta in un momento in cui sentiva di poterlo fare. I suoi figli, Alice e Tommaso erano ormai grandi e autonomi e sostenevano con orgoglio la scelta della madre. Ma nonostante questo non è stato semplice.

“Il primo anno ho fatturato 3900 euro, un anno difficilissimo. Il secondo anno 11.000 euro. Alcune settimane ha fatto i conti per capire cosa potevo inserire nella spesa.”

Paola aveva tutto sotto controllo, le rinunce a cui sarebbero dovuti andare in contro erano state messe in conto, ma ciò non toglie che per degli adolescenti sentirsi dire dei no possa essere impegnativo e per una madre altrettanto faticoso.

“In nome di questa mia realizzazione stavo imponendo una scelta ai miei figli che loro non avevano preventivato, ma credo che anche per loro sia stata un’esperienza evolutiva. Il fatto di avere avuto dei momenti di ristrettezze li ha portati a essere più indipendenti. Sono molto fiera di loro.”

Per guadagnare bisogna lavorare sodo

Paola ha iniziato a lavorare da giovanissima, nata e cresciuta nella provincia bergamasca, già alla fine della terza media fa la sua prima stagione in un negozio di abbigliamento.

Sa per esperienza che nulla viene regalato e diffida da chi promette risultati veloci e immediati.

“Il digitale ha dato l’idea che le cose siano semplici e gratis: dietro ai risultati invece c’è un lavoro progettato, testato, aggiustato, migliorato. In continua evoluzione. In un mondo in cui siamo abituati a cercare LA soluzione, la soluzione definitiva non esiste.”

Ed è proprio dalla sua esperienza personale unita alle diverse competenze acquisite negli anni che nasce la sua attività di Money mentor che pianifica strategie di business su basi razionali, ma senza dimenticare gli aspetti emozionali.

Attraverso un’analisi della gestione economica dell’attività aiuta partite ive, attività commerciali, micro aziende a ottimizzare la gestione del loro denaro e a pianificare lo sviluppo e l’ampiamento della loro attività. Fornisce degli strumenti, aiuta a leggere i dati, a interpretarli, a mettere insieme le informazioni, a decodificarli ma poi le decisioni spettano al cliente.

“Il mio è un lavoro di facilitazione, la responsabilità della tua realizzazione e del tuo successo è tuo, non puoi delegarlo a nessun’altro, nemmeno alla tua Money mentor.”

Onora te stessa e il tuo progetto

Questo è il mantra che Paola ripete alle sue clienti. Molte clienti di Paola infatti sono donne e in questi anni ha riscontrato una tendenza che le accomuna.

  • Le donne ci credono meno rispetto agli uomini

Sarà colpa del patriarcato interiorizzato non ancora del tutto smantellato o per una questione culturale per cui le donne si vedono costrette a sacrificare la loro realizzazione ma Paola ha notato che molto spesso le donne con cui lavora non credono fino in fondo nel loro progetto.

“Lavoro volentieri con le donne perché quando ci credono sono capaci di rivoluzioni straordinarie e per me vedere un progetto che nella concretezza e con le radici ben piantate nel terreno prende il volo e genera fioriture meravigliose, è una grande soddisfazione.”

  • La mancanza di negoziazione

Un altro aspetto è quello di posporre il proprio progetto solo dopo che si sono svolte altre attività, in primis il lavoro di cura nei confronti dei figli, del partner e della casa. Solo dopo allora, nel tempo che resta, si dedicano al loro progetto.

“Purtroppo c’è ancora una tendenza a non prendersi seriamente e a non onorare con impegno e determinazione il progetto che abbiamo in mente.

  • Aspettative sociali

L’ambiente culturale che ci circonda influisce a volte anche inconsapevolmente sull’agire di queste donne, per cui la loro realizzazione arriva sempre dopo a qualcos’altro che ha la precedenza.

“È necessario sia un lavoro a livello culturale ma prima ancora su sé stesse: devo pagare le bollette, devo produrre tot e poi se mi avanza tempo stirerò le magliette.

Paola sottolinea l’importanza di un allenamento costante nell’onorare il proprio progetto lavorativo anche da un punto di vista pratico, pragmatico economico e finanziario. Troppo spesso infatti ha notato che si parte cariche di entusiasmo, forti dell’idea e dell’intuizione ma si trascura la parte più legata al ragionamento sugli aspetti procedurali ed economici su cui è fondamentale informarsi. Con il rischio di buttare al vento un’idea che in potenza avrebbe tutte le carte in regola per sfondare. Ed è proprio qui che il supporto di una Money mentor può fare la differenza.

E ora? È tempo di cambiamento

L’ultimo anno è stato un anno difficile dal punto di vista dell’energia. Il fatturato dal 2020 in avanti è sempre cresciuto ma per avere quel risultato è stato necessario investire molto nel lavoro.

Ora Paola si trova in una fase di passaggio della sua attività, in un momento in cui avrebbe bisogno di un collaboratore ma il bilancio ancora non lo permette. È alla ricerca di un equilibrio nuovo. È arrivato il momento di evolvere, di rinnovare e far espandere l’attività.

Tra i progetti a cui sta lavorando c’è Be you Collettivo Creativo, fondato insieme a Paola Toini, per combattere la solitudine della libera professione e dare così vita a un collettivo di professionisti che potenzi al meglio l’esperienza dei clienti.

Una cosa è certa, se chiedete a Paola da cosa iniziare per prendersi cura dei propri conti la risposta sarà solamente questa: tracciare le entrate e le uscite.

Si parte da qui, non si scappa. Anche per chi ha un’avversione per i numeri. Per tutto il resto c’è Paola.