Che Storia! Sabrina Fiorentino 17 Maggio 2024

Una laurea in farmacia, una carriera ben avviata e un desiderio forte di tornare nella propria terra, in Puglia, per creare valore. Sabrina Fiorentino ha osato, lasciando la sicurezza milanese per fondare Sestre, un’azienda che si dedica al benessere femminile e alla divulgazione sulle malattie invisibili e la prevenzione per la fertilità.

a cura di Fabiola Noris

“Quello che mi ha fatto scattare la voglia di tornare in Puglia, era il legame con il territorio: a Milano avevo un lavoro sicuro ma che non mi permetteva di creare qualcosa che potesse realmente lasciare un impatto nella mia terra.”

Sabrina Fiorentino già durante gli studi in Farmacia aveva nella sua mente l’idea di progettare soluzioni naturali: non sapeva né le modalità né i tempi, ma sapeva che in qualche modo l’avrebbe fatto. La sua passione innata e la curiosità per queste tematiche la porta a frequentare corsi legati alla scienza nutraceutrica che studia proprio le soluzioni naturali alternative all’utilizzo del farmaco.

Laureatasi in Farmacia trova lavoro a Milano in un laboratorio di una grande azienda parafarmaceutica. In settimana lavora come analista chimica, nel weekend si sposta dietro al bancone in una farmacia. Entrambe le esperienze, dalla ricerca e lo studio in laboratorio fino al lavoro a contatto con le persone, hanno contribuito alla nascita di Sestre.

Creare valore nella propria terra

Dopo tre anni a Milano, Sabrina decide di tornare a Trinitapolo, il suo paese d’origine. Il desiderio di creare qualcosa che potesse lasciare un impatto forte nel suo territorio ha prevalso sul contratto a tempo indeterminato e alle opportunità che la metropoli lombarda offriva.

“Ho sempre sentito questa responsabilità, dove vivo le opportunità sono davvero poche. Mi sentivo quasi in colpa ad andarmene e a generare qualcosa di positivo altrove.”

Sabrina racconta di un episodio, un’epifania. Stava mangiando un piatto di verdure a Milano e improvvisamente si rende conto che quel cibo non aveva sapore, non aveva gusto.

È stato proprio in quel momento che ha capito quanto fosse importante la dieta mediterranea e la ricchezza che aveva nel suo territorio d’origine, dove la frutta viene coltivata e consegnata fresca ogni giorno.

“Ecco, se c’è stato un momento preciso in cui ho deciso di tornare è stato proprio questo.”

Una volta tornata in Puglia inizia a collaborare con l’università di Bari portando avanti uno studio sul valore salutistico della dieta mediterranea con l’obiettivo di creare integratori. È da questo primo studio che nasce Sestre.

“Il progetto è nato proprio dallo studio della dieta mediterranea, di tutti gli attivatori genetici che sono naturalmente presenti nei nostri alimenti e che sono responsabili di attività salutistiche. Dopo aver identificato questi attivi ho sviluppato i primi integratori.”

Inizialmente i prodotti non erano esclusivi per il pubblico femminile, ma ce n’era uno specifico per la fertilità sviluppato proprio grazie all’esperienza di Sabrina a diretto contatto con le clienti della farmacia milanese.

Sestre, la sorellanza in un nome

Sabrina eredita dal padre, proprietario di una forneria, il piglio imprenditoriale: apre l’azienda e chiede alla sorella Silvia, nutrizionista di unirsi nell’impresa.

“Dopo i primi tre mesi, avevamo già utilizzato tutti i risparmi messi per l’avvio dell’azienda”.

Per Sabrina, all’inizio l’aspetto più difficile da gestire era il fatto di essere sola, senza un team operativo con cui lavorare e confrontarsi quotidianamente. La sorella Silvia infatti, pur appoggiandola nel suo progetto mantiene il lavoro da dipendente come responsabile controllo qualità ed è proprio lei a suggerire il nome Sestre, dopo un viaggio a Medjugorje. Sestre in bosniaco significa infatti sorelle e contiene anche l’acronimo di Sabrina, Elsa (la sorella più piccola) e Silvia con l’aggiunta del numero 3.

Nel 2020 poi il team si allarga ed entrano in società altre due sorelle, Sonia e Gloria, che iniziano ad occuparsi della parte di marketing.

È con questo incontro che Sestre inizia a specializzarsi nell’ambito legato al benessere femminile.

“Non avevamo i soldi per promuovere tutti i prodotti e abbiamo scelto di puntare solo sul prodotto per la fertilità femminile. Il motivo della scelta? Pur essendo il prodotto più forte e difficile era quello che veniva acquistato nonostante il mercato non fosse educato. Lì ho capito che in realtà bisognava fare più comunicazione, più divulgazione su questo tema.”

Inizia così una seconda fase per Sabrina e la sua azienda che nel frattempo era divenuta start-up innovativa: con il suo team concentra tutte le forze per dare una corretta divulgazione scientifica su quelli che erano i temi legati alla fertilità femminile, alle disfunzioni ormonali femminili, di cui raramente si osava parlare.

L’aumento del fatturato in organico è stata una naturale conseguenza dell’attività di divulgazione, senza capitali investiti ma semplicemente facendo dirette sui social, lavorando a contenuti educativi e organizzando eventi in presenza sul territorio locale.

Stereotipi duri a morire

Arriva così il primo fatturato: dopo tutta la validazione del prodotto sul mercato, la divulgazione e gli acquisti da parte delle clienti, i numeri iniziano a crescere e ad essere interessanti anche per gli investitori. Ma la ricerca di finanziamenti esterni si rivela più difficile del previsto.

“Un po’ per i temi delicati di cui nel 2020 ancora non si parlava. Ma non solo, gli investitori erano tutti uomini per cui facevano fatica a comprendere di cosa stavamo parlando e poi la mia età non aiutava a rafforzare la credibilità davanti ai loro occhi.”

Investitori uomini che non credevano nelle problematiche femminili e con pregiudizi nei confronti di donne giovani che fanno impresa ma anche il mondo scientifico: medici che non credevano nel prodotto, non riconoscendo l’esistenza di disfunzionalità ormonali che possono essere trattate con integratori naturali.

L’approccio cambia quando i numeri iniziano a parlare da soli: KPI importanti, dati oggettivi che non potevano essere smentiti ma anzi indicavano che Sabrina stava portando avanti un ottimo lavoro. È così che riceve il primo investimento da parte di Cassa Depositi e Prestiti.

Sestre inizia a crescere esponenzialmente.

Se ci credi veramente, osa

Il 2022 è stato l’anno di svolta, Sabrina prende consapevolezza che il suo progetto è più che mai concreto.

“Ho fatto un salto da un lavoro stabile in una città piena di opportunità verso un territorio con zero opportunità per aprire un’azienda.

Nel fare il salto, c’è quel momento di vuoto, ti ritrovi per aria, senza avere i piedi per terra, in cui hai anche un po’ di ingenuità, perché non sai con certezza quello che ti aspetta.

Credo però che se non ci fosse questa incertezza, non faremmo nulla. Oggi, io so che cosa significa avere un’azienda, quali sono i rischi e i sacrifici.

Quando l’ho creata, non lo sapevo, quello che mi spingeva ad andare avanti era sì il sogno ma soprattutto la motivazione di voler fare una cosa di valore.”

E gli ostacoli? Non sono mancati lungo il cammino di Sabrina.

“Gli ostacoli non sono problemi, sono cose che, piano piano, riesci a superare, senza mai perdere la fiducia.”

Così come le soddisfazioni che sono arrivate. Non solo con i feedback delle clienti soddisfatte ma anche con i primi riconoscimenti ricevuti: Talentis, il premio per le start-up, è stata finalista al premio Gamma Donna 2023 durante il quale si è aggiudicata il Giuliana Bertin Communication Award per la comunicazione, ed è stata inserita da Forbes Italia tra “Le 100 donne di successo per il 2023” e nelle Fab50 di GammaDonna “Storie di imprese al femminile più innovative del 2023”.

“Siamo sempre immerse nel lavoro quotidiano, fermarsi, alzare la testa per ricevere questi premi ci ha permesso di vedere la strada fatta fino a qua.”

Tua, Sestre

Felice. Sabrina risponde così alla domanda come si sente oggi.

Ha osato credere nei suoi sogni ed è riuscita attraverso la ricerca e il duro lavoro a dare concretezza alle sue idee portando un valore reale e tangibile, non solo nella sua terra, ma anche a livello nazionale.

Il lavoro di divulgazione infatti non si ferma. A maggio è uscita una nuova campagna di sensibilizzazione “Il tuo corpo, la tua scelta, il tuo futuro”. L’obiettivo è quello di diffondere una maggiore consapevolezza attorno alla fertilità femminile, non solo in vista di una gravidanza ma proprio come condizione necessaria per il benessere delle donne.

Se vi state chiedendo che cosa voleva fare da grande Sabrina la risposta è: un lavoro creativo e la dottoressa.

Con Sestre ha unito i puntini.